La Lisöra è un vitigno ritrovato decenni fa dal Prof. Fregoni e i suoi collaboratori in alta Val Trebbia, tra Cerignale e Corte Brugnatella. Assieme agli altri vitigni minori, fu inserito nella collezione varietale presso l’Azienda Vitivinicola Mossi, dove nell’ambito del progetto SalViBio è stato caratterizzato.
E’ un vitigno con produttività media, a grappolo allungato e mediamente compatto, precoce ma capace di mantenere una buona acidità finale e un tenore zuccherino moderato. E’ uno dei pochi vitigni minori ancora ritrovabili in provincia di Piacenza, sebbene in vigneti misti. Nello specifico, nel cuore dell’appennino piacentino, nella frazione di Salsominore di Ferriere in Val d’Aveto, pochi agricoltori continuano a coltivare la Lisöra in piccoli appezzamenti congiuntamente ad altre uve locali.
Analisi del DNA ne hanno rivelato la sinonimia con il Gouais Blanc, di cui la Lisöra rappresenta un biotipo arrivato in Val Trebbia non si sa bene quando, ma sicuramente prima della modernizzazione della viticoltura. In realtà, sinonimi del Gouais blanc sono coltivati anche in diversi settori del Piemonte con nomi differenti, ma sempre in profondità delle vallate appenniniche o alpine, aspetto che conferma una storica prassi di coltivazione in quota del vitigno. E’ infatti in tali condizioni che la Lisöra trova le condizioni pedo-climatiche più favorevoli, presentando una notevole acidità malica e conferendo una tipica freschezza ai vini prodotti.