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Il progetto Salvibio al Conavi 2022 con un lavoro sul vitigno minore Santa Maria

Effetti della defogliazione eseguita in pre-fioritura sulla composizione e sulle dinamiche di disidratazione di uve destinate alla produzione di vini

Dal 13 al 15 maggio 2022, si è tenuto presso l’ex monastero di San Francesco a Conegliano Veneto (TV) il IX Convegno Nazionale di Viticoltura (CONAVI), organizzato dal gruppo di lavoro viticoltura in seno alla Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI). Nell’ambito del congresso, Tommaso Frioni ha presentato una relazione sull’utilizzo della tecnica della defogliazione precoce per migliorare l’attitudine all’appassimento delle uve di Santa Maria, vitigno autoctono piacentino utilizzato per produrre il Vin Santo di Vigoleno. L’attività, condotta nell’ambito dell’azione 5 del piano, presso l’Azienda Agricola Lusignani di Vigoleno (Vernasca, PC), ha l’obiettivo di mettere a punto un protocollo innovativo di gestione del vigneto e della fase di appassimento, in funzione delle caratteristiche specifiche dei vitigni minori utilizzati nell’areale. Santa Maria e Melara possono infatti presentare grappoli compatti e acini dalla buccia sottile, spesso soggetti a marciumi sia in campo che poi nei locali di appassimento. In particolare, la prova ha dimostrato che una defogliazione delle 6 foglie basali eseguita in pre-fioritura (Fig.1) ha permesso di ridurre l’allegagione dal 42 al 33%. Ciò ha a sua volta ridotto la compattezza del grappolo, risultato meno suscettibile ai marciumi. La riduzione dell’allegagione e del numero di acini per grappolo non ha provocato una riduzione della resa in quanto per un effetto di compensazione le bacche nelle piante defogliate si presentavano di dimensioni maggiori (Tabella 1). Alla vendemmia le uve delle piante sottoposte a defogliazione precoce presentavano più zuccheri rispetto al controllo, e una acidità titolabile invariata. Durante l’appassimento, queste hanno presentato un tasso di disidratazione giornaliera superiore, per via della dimensione più elevata e della ridotta compattezza che ha favorito la traspirazione nei primi 20 giorni dopo la vendemmia (Grafico 1). A 60 giorni, le uve della tesi defogliata avevano più zuccheri e più acidità titolabile (Grafico 2). La diffusione dei marciumi è risultata minima in entrambe le tesi, in quanto la stagione è stata assai secca e le uve si presentavano in condizioni eccellenti alla vendemmia L’attività prosegue nel 2022, al fine di validare i risultati preliminari del 2021, e allo scopo di valutare in maniera più approfondita l’eventuale differente suscettibilità ai marciumi.

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Fig. 1 Viti di Santa Maria sottoposte a defogliazione in pre-fioritura

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Fig. 2 Grappoli di Santa Maria di piante soggette a defogliazione precoce (a sinistra) e di piante controllo (a destra)

Tabella 1 Resa e componenti della produzione

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Grafico 1 Evoluzione della perdita di acqua dell’acino durante le fasi di appassimento

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Grafico 2 Evoluzione di zuccheri (a sinistra) e acidità titolabile (a destra) durante la fase di appassimento

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Pubblicata il: 17/06/2022
Disponibile in english
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Progetto finanziato nella sottomisura 16.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia Romagna
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