Nel 2021, ricercatori dell’Università cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Az. Agr. Lusignani, Az. Agr. Massina e Az. Vitivinicola Mossi 1558, condurranno il primo studio dettagliato sui due vitigni autoctoni minori del piacentino che danno origine a uno dei vini da dessert più apprezzati localmente e non. Santa Maria e Melara sono le varietà alla base della produzione del Vin Santo di Vigoleno. La prima è maggiormente utilizzata, nonostante la sua scarsa fertilità del germoglio, per via del maggior spessore della buccia e la migliore resistenza ai marciumi, soprattutto in fase di appassimento.
Nel 2021, l’evoluzione della maturazione delle due varietà sarà studiata in tre areali differenti e saranno studiati i rapporti e l’equilibrio tra le due componenti principali per la produzione di vin santo: l’accumulo degli zuccheri e la degradazione degli acidi organici. In seguito alla vendemmia, il monitoraggio continuerà negli ambienti di appassimento, per caratterizzare l’evoluzione biochimica delle uve anche in seguito al distacco.
Presso l’Az. Agr. Lusignani è inoltre in corso una prova di defogliazione precoce su Santa Maria, al fine di verificare se la tecnica può essere utile per dare origine a grappoli più spargoli, con acini dalla buccia più spessa e quindi più resistenti ai marciumi.